L’esordio alla regia di Florian Zeller è molto interessante per come ci costringe a guardare il mondo con gli occhi (e la mente) di un uomo malato di Alzheimer. Proprio le originali soluzioni formali del film, però, lo azzoppano un poco: perché gli danno il passo della barzelletta piuttosto che quello del racconto. Nel senso che The Father si esaurisce nell’idea narrativa e visiva, e una volta che hai capito il gioco perde molta della sua forza, così come una volta che arrivi alla battuta di una barzelletta è chiaro che tutto quello che veniva prima era una semplice preparazione e che dopo non c’è altro da aggiungere.