Quello dei documentari che raccontano la crisi climatica è un argomento sterminato: insieme a Fabio Deotto e Federica Bordin abbiamo cercato di fare il punto della situazione, parlando di codici visivi, dell’uso forse improprio della parola antropocene e di una quantità di altre cose.
Il titolo della puntata deriva da uno degli scogli più grandi, per un documentarista che vuole parlare del cambiamento climatico: si tratta infatti di un fenomeno invisibile e del quale facciamo esperienza solo in minima parte (ne conosciamo alcuni effetti, non la sua completezza), dunque di qualcosa che sembra sfuggire alle possibilità linguistiche di un media che si basa sulle immagini.