Il racconto sotteso a Jojo Rabbit, cioè l’Olocausto, appartiene a quella categoria di argomenti che getta un’ombra enorme su un film. Ed è ciò che mi pare abbia fatto inciampare il regista, sceneggiatore e attore Taika Waititi, che ha un gran senso del ritmo, ma non un analogo senso della misura.