copia originale

Copia originale – Ricciotto 349

Copia originale è un film molto ben recitato e ben diretto, ma che secondo me è indebolito da una sceneggiatura che tende ad assolvere in partenza la propria protagonista: difetto spesso presente nelle pellicole che raccontano di simpatiche canaglie, ma pur sempre difetto. Però Federica non è d’accordo con me.

Un pensiero su “Copia originale – Ricciotto 349”

  1. Puntata bellissima. Vi ho scoperto da poco e sono già finita a guardare film, solo se c’è già la puntata di Ricciotto. Rispetto alla debolezza di sceneggiatura di cui accennava Aldo, che vede Lee Israel già assolta… Forse non è così assurdo che ad un cocktail letterario si sia costretti ad ascoltare commenti completamente fuori luogo o forzatamente provocatori; o che il tuo amico spacciatore alla fine sia destinato a deludere le tue aspettative quando gli presti casa. Voglio dire che anche se c’è uno sguardo un po’ compiaciuto verso la misantropia della protagonista, vengono però costruite situazioni abbastanza verosimili. Probabilmente già il testo del libro tendeva a giustificare le debolezze della scrittrice. Ma è verosimile che la sceneggiatura voglia descrivere come inevitabile l’esigenza di ingannare il mondo che ti rifiuta, perché insopportabile nelle sue dinamiche. Oppure che si volesse raccontare l’incapacità di creare relazioni umane stabili, quando le persone che ci attirano sono persone che affidabili non possono essere. Comunque mi pare che questa fastidiosa necessità di auto-promuoversi e di costruirsi personaggi piacenti – soprattutto in certe professioni – sia il nodo più forte e attuale del film: per questo forse aveva senso a livello di sceneggiatura renderlo impossibile per la protagonista. E Melissa spacca, soprattutto perché finalmente può permettersi di non fare più solo la simpatica cicciona. Grazie di esistere Ricciotto!

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