Il nome di Tom Ford è impresso a fuoco nella storia della moda, ma a partire dal 2009 è diventato un nome interessante anche per il mondo del cinema. Infatti, da quando ha esordito come sceneggiatore e regista in A Single Man ha dimostrato di aver compreso il funzionamento del linguaggio cinematografico e di sapere utilizzarlo alla grande. Il suo secondo lungometraggio, Animali notturni, conferma tutto i pregi, ma anche tutti i difetti visti finora.
Non parlo dell’accusa di realizzare spot pubblicitari lunghi, accusa infondata e fuorviante, quanto della tendenza ad affiancare momenti grandiosi a tocchi grossolani. Francamente, non capisco perché accada.