C’è questa cosa che Pier Vittorio Tondelli scrive nel 1985 parlando di giovani: «È possibile che siano tutti stupidi, reazionari, bambocci preoccupati soltanto del vestito e del cosa mettere stasera? È possibile che i problemi dei ragazzi di oggi, per esempio, siano del tipo: “Festa in casa: tenere le luci accese o spente durante i balli? Dentro o fuori i genitori?”, quesiti posti proprio qualche ora fa da un programma televisivo nazionale? […]. Sono in difficoltà. Mi accorgo di cadere nelle trappole di chi, per diletto o per artigianato, fa la professione di chi scrive e racconta: cioè, dimenticare la realtà per i simulacri e i feticci imposti dal sistema delle comunicazioni di massa».
Per quanto mi riguarda, queste parole sono state la chiave di volta per capire come strutturare la puntata dedicata a Questi giorni e L’estate addosso. La domanda centrale è: come mai i cineasti italiani, ma per certi versi anche i romanzieri italiani, fanno fatica a raccontare i giovani di oggi? Eleonora Caruso ha aggiunto contenuti in quantità e questo è il risultato del nostro sforzo.