Colonia – Ricciotto 158

E niente, Colonia proprio non mi è piaciuto e tutte le ragioni sono contenute nell’audio della puntata. Aggiungo qui solo due cose: la prima riguarda il fatto che possa piacere perché racconta una storia sconosciuta. Effettivamente è un pregio, ma lo è nel momento in cui uno spettatore si prende la briga di approfondire la storia vera e così facendo discernere l’invenzione narrativa dai fatti realmente accaduti – quanti spettatori compiono questo passaggio? Faz sì, perché è un figo, ed è la ragione per cui sto scrivendo questa prima aggiunta.

La seconda aggiunta è invece una frase del filosofo tedesco Adorno, che non conoscevo (ignorante che sono!) e che mi ha scritto Gloria: «Dopo Auschwitz, nessuna poesia, nessuna forma d’arte, nessuna affermazione creatrice è più possibile. Il rapporto delle cose non può stabilirsi che in un terreno vago, in una specie di no man’s land filosofica». Il concetto ha pertinenza con quanto detto in puntata su Colonia.

Per ascoltarla basta cliccare su Colonia – Ricciotto 158.