È solo la fine del mondo – Ricciotto 203

È vero che i dialoghi del film È solo la fine del mondo girano a vuoto, ma c’è una giustificazione molto seria per questo. È anche vero che la regia è ingabbiata, ma pure in questo caso il motivo è più che giustificato. Insomma, l’ultimo film del canadese Xavier Dolan è una grande prova proprio perché fa tutto ciò che era necessario fare per portare su grande schermo quei personaggi e quella vicenda: anche a costo di essere verbosi e ingabbiati.

Le caratteristiche comunemente indicate come difetti, per esempio dall’Hollywood Reporter e da Variety, credo che in realtà testimonino l’intelligenza e il talento di Xavier Dolan: perché ha saputo mettersi al servizio della storia, confezionando un lavoro calibratissimo, dove contano i non detti e i sottintesi.